La sonoisterosalpingografia è una metodica ecografica per la valutazione della pervietà delle tube. Rappresenta un esame diagnostico alternativo all’isterosalpingografia (esame radiologico) e alla cromosalpingoscopia laparoscopica.
Sebbene queste ultime due metodiche rappresentino il gold standard per lo studio della pervietà tubarica della donna infertile la sonoisterosalpingografia offre il vantaggio di una minor invasività, della non esposizione a radiazioni e della possibilità di eseguire l’esame senza anestesia.
Rappresenta, inoltre, una valida alternativa diagnostica per le pazienti con allergia al mezzo di contrasto iodato che non possono sottoporsi all’isterosalpingografia. La sonoisterosalpingografia non premette però di studiare la morfologia ed il decorso delle tube, valutabili con l’isterosalpingografia.
La sonoisterosalpingografia consente di:
- identificare e/o escludere lesioni all’interno della cavità uterina (polipo endometriale, mioma sottomucoso, aderenze) o alcune malformazioni (setto uterino);
- studiare la pervietà tubarica bilaterale nel work-up della donna infertile;
- eseguire il controllo delle tube dopo una gravidanza extrauterina trattata farmacologicamente.
L’accuratezza diagnostica dell’esame è del 75-80% con una percentuale di falsi positivi del 2-6% ovvero tube che sembrano pervie ma in realtà sono chiuse. In presenza di casi dubbi è opportuno indicare alla donna la necessità di sottoporsi ad un esame di II° livello quale isterosalpingografia o cromosalpingoscopia che permettono una diagnosi definitiva.
Come si esegue
E’ necessario che la donna effettui un tampone cervicale e vaginale per escludere la presenza di un’infezione vaginale in corso nei giorni precedenti l’esame. Un’infezione vaginale deve essere trattata prima della procedura per ridurre il rischio di un’infezione ascendente dalla vagina alle vie riproduttive alte, a seguito dell’esame stesso.
La sonoisterosalpingografia può essere effettuata in ambulatorio da un ginecologo ecografista, senza impiego di anestesia, tra il V° ed il XII° giorno del ciclo mestruale, se la donna ha cicli regolari o altrimenti nella fase preovulatoria; può essere utile effettuare una premedicazione con antispastici circa un’ora prima dell’esame.
Dopo adeguata disinfezione della vagina si procede all’inserimento attraverso il canale cervicale di un sottile catetere flessibile che viene ancorato all’orifizio uterino per impedire la fuoriuscita del mezzo di contrasto in vagina.
Sotto controllo ecografico, si iniettano nel catetere un mezzo di contrasto (soluzione fisiologica sterile ed aria) e si verifica il passaggio delle bolle del mezzo di contrasto nella cavità uterina, a livello della tuba e da qui intorno all’ovaio, dove si evidenzia come una falda fluida in cavità peritoneale.
Se le tube sono pervie tale passaggio avviene senza ostacoli; in caso contrario, da un lato o da entrambi non ci sarà passaggio di mezzo di contrasto o questo apparirà stentato e la donna può avvertire dolore pelvico, legato al tentativo del mezzo di contrasto iniettato di superare l’ostacolo.
E’ possibile eseguire l’esame anche con l’impiego di mezzi di contrasto ecografici dedicati, i quali, essendo più stabili nel tempo, permettono di ottenere un’immagine migliore. Alle volte può accadere che all’interno delle tube ci sia un deposito di muco che al passaggio del mezzo di contrasto viene rimosso. Se questo è l’unico ostacolo presente, la sonoisterosalpingografia può avere anche un effettuo terapeutico per rimozione della causa del mancato passaggio all’interno delle tube.
Principali controindicazioni all’esame
- L’indagine non è effettuabile in presenza di una delle seguenti condizioni:
- stenosi (ostruzione del canale cervicale) severa, che impedisce l’inserimento del canale cervicale
- insufficienza del canale cervicale, per fuoriuscita del mezzo di contrasto attraverso la vagina;
- patologie cervicali che impediscono il corretto inserimento del catetere (voluminoso polipo cervicale);
- comparsa nel corso dell’esame di dolore pelvico e/o reazioni vagali che richiedono la sospensione della procedura;
- perdite ematiche vaginali;
- infiammazioni acute ginecologiche (vaginiti, cerviciti, endometriti);
- tumori ginecologici.
Effetti collaterali
A seguito dell’esame, soprattutto in presenza di una o di entrambe le tube non pervie, possono comparire alcuni effetti collaterali transitori quali dolore pelvico, sudorazione, nausea e vomito, ridotta frequenza cardiaca fino alla lipotimia, e perdite ematiche vaginali.
Complicanze rare sono rappresentate da comparsa di febbre e/o infiammazione/infezione pelvica.