L’invecchiamento riproduttivo è un processo irreversibile associato al declino della qualità endometriale, spesso collegato all’avanzare dell’età materna, ma che talvolta si riscontra anche nelle pazienti più giovani.
I risultati di un lavoro pubblicato nel 2015 “Autologus platelet-rich plasma promotes endometrial growth and improves pregnancy outcome during IVF” , hanno mostrato che il PRP aumenta la crescita endometriale e migliora l’outcome di gravidanza in pazienti con endometrio sottile.
Pertanto a seguito di questi risultati, attraverso la somministrazione intrauterina di un preparato contenente plasma ricco di piastrine, l’obiettivo è quello di migliorare la fertilità in donne con ridotta qualità endometriale.
Si procede quindi alla stimolazione endometriale con l’ausilio di farmaci ormonali volti ad ottenere la crescita e la corretta morfologia dell’endometrio. La crescita verrà monitorata mediante controlli ecografici seriati e dosaggi ormonali la cui cadenza è strettamente correlata ai tempi della risposta endometriale.
Intorno al decimo giorno dall’inizio della terapia, si procederà al prelievo di sangue alla paziente e al trasferimento in utero del preparato autologo.