Quali sono i giorni più fertili e come è possibile individuarli?
Quando si è alla ricerca di una gravidanza è importante conoscere alcuni elementi fisiologici della riproduzione perché si tratta di un meccanismo tanto complesso quanto preciso.
I protagonisti principali del concepimento sono l’ovocita e lo spermatozoo ma affinché avvenga il loro incontro devono verificarsi determinate condizioni che vanno a definire la “finestra fertile” (giorni fertili).
Si tratta di un limitato numero di giorni fertili in cui l’ovaio rilascia un ovocita maturo (ovulazione) per poi raggiungere la tuba in attesa di essere fecondato. Ciò accade una sola volta per ogni ciclo mestruale e solo in giorni precisi per cui la donna non ha la possibilità di concepire in qualsiasi giorno del mese.
Individuare la finestra fertile è importante se si vuole fare in modo che i rapporti sessuali mirati al concepimento avvengano nel momento più adatto che è quello subito prima dell’ovulazione.
Quando avviene l’ovulazione?
In caso di un ciclo mestruale regolare di 28 giorni l’ovulazione si ha intorno al 14° giorno del ciclo, perciò, è nei giorni la precedono che è più opportuno avere rapporti (giorni fertili).
Alcune donne hanno cicli più brevi o più lunghi ma regolari e in questo caso ci si può affidare alla regola d’oro dei 14 giorni per cui l’ovulazione precede sempre di 14 giorni la mestruazione successiva.
Per esempio, in una donna con ciclo mestruale ogni 30 giorni l’ovulazione avviene il 16 giorno (30 -14=16)
oppure per un ciclo di 25 giorni l’ovulazione avviene l’11° giorno (25-14=11).
L’ovulazione è guidata da ormoni che sono responsabili di vari segni e sintomi, imparando a riconoscerli sono un valido aiuto nell’individuare i giorni fertili propizi:
Modificazioni delle secrezioni vaginali
Il muco cervicale diventa più fluido, chiaro (simile all’albume), abbondante e svolge varie funzioni: lubrifica il collo dell’utero; facilita il passaggio, la sopravvivenza e la capacitazione degli spermatozoi cioè li rende capaci di fecondare l’ovocita; inoltre contribuisce ad intrappolare gli spermatozoi meno vitali, non completamente maturi o con caratteristiche morfologiche sfavorevoli; contribuisce a proteggere dalle infezioni l’utero e le tube grazie alle sue capacità batteriostatiche.
Modificazioni della temperatura basale
I lievi incrementi (pochi decimi di grado) della temperatura basale sono dovuti all’aumento del progesterone che segue l’ovulazione. Perciò questo è un dato utile da annotare quando si sta imparando a conoscere la propria finestra fertile. Di solito lo sbalzo di temperatura segue l’ovulazione di 2-3 giorni.
Infine, crampi e dolori al basso ventre in genere localizzati all’ovaio coinvolto nell’ovulazione; modificazione del seno che diventa più morbido e aumento del desiderio sessuale.
La cosa si complica quando la donna non ha un ciclo regolare o i sintomi da ovulazione non sono così netti.
In questi casi la matematica per il calcolo della fertilità non ci è di alcun aiuto mentre potrebbero essere molto utili gli stick per l’ovulazione.
Questi test sono in grado di rilevare il picco di LH un ormone sempre presente nelle urine ma che 24/36 ore prima dell’ovulazione subisce in significativo aumento.
In commercio se ne trovano di varie marche e diversi livelli di precisione ma il comune denominatore è guidarci nell’individuare i giorni giusti per avere rapporti.
Sono test semplici da eseguire e abbastanza affidabili l’unico limite è l’impossibilità di darci certezza di avvenuta ovulazione per cui nelle donne con problemi ovulatori il metodo più sicuro è il monitoraggio follicolare. Questo consiste in controlli ecografico e dosaggi ormonali seriati e con una frequenza definita di volta in volta dal medico che li esegue.
I monitoraggi follicolari consentono di seguire la crescita di quel follicolo che al suo scoppio rilascerà l’ovocita.
Solo con questo metodo si potranno sia programmare i rapporti mirati al concepimento che darci conferma che l’ovulazione è davvero avvenuta.
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