Cos’è la riserva ovarica?
La riserva ovarica rappresenta la potenziale fertilità della donna riferibile alla sua età anagrafica.
Come viene valutata la riserva ovarica di una donna?
Nella valutazione della riserva ovarica della donna l’età anagrafica deve comunque essere sempre e necessariamente correlata ad altri parametri, che analizziamo di seguito, in quanto non sempre vi è un nesso tra età anagrafica ed età biologica, per cui anche una donna giovane può presentare una condizione di ridotta fertilità e viceversa.
I parametri fondamentali da valutare sono oggi i seguenti:
- Il dosaggio ematico dell’ormone follicolo stimolante (FSH) in fase follicolare precoce (II°-III° giorno del ciclo mestruale) è stato il primo test impiegato per determinare il numero e la qualità degli ovociti di cui la donna dispone. Nonostante tale test presenti ampie fluttuazioni tra un ciclo e l’altro è fortemente indicativo: in condizioni fisiologiche l’ipofisi secerne piccole quantità di FSH in grado di garantire una normale funzionalità ovarica, a cui seguono livelli plasmatici di FSH inferiori a 10 mUI/ml e comunque non superiori a 15 mUI/ml. Se le concentrazioni plasmatiche di FSH in II° o III° giornata sono superiori a 25 mUI/ml, è possibile prevedere con un alto indice di attendibilità la crescita di un minor numero medio di follicoli a seguito di terapia di induzione dell’attività ovarica, più bassa percentuale di gravidanza evolutiva con concomitante aumento delle percentuali di aborto spontaneo; Clicca qui ed approfondisci l’argomento con il nostro articolo sull’esame del FSH.
- Il dosaggio del 17-β-estradiolo basale è un marker, altamente indicativo e più precoce dell’FSH, di un’ iniziale riduzione della riserva ovarica;
- La conta ecografica dei follicoli antrali in II°-III° giorno del ciclo mestruale ovvero di quei follicoli di diametro inferiore a 10 mm che possono essere reclutati, fino alla selezione del follicolo dominante, in un ciclo spontaneo o con terapia ormonale dell’induzione dell’attività ovarica;
- Il dosaggio dell’ormone anti-mülleriano (AMH): rappresenta il miglior indicatore endocrino per valutare la capacità riproduttiva della donna in un determinato momento e può essere eseguito in qualunque giorno del ciclo. L’AMH correla con il numero di follicoli antrali residui, da cui è prodotto, e degli ovociti recuperati dopo prelievo ovocitario, nonché con i valori basali di 17-β- estradiolo e FSH: più è basso il valore, minore è la quantità di follicoli residui e quindi il tempo fertile che la donna ha a disposizione; Clicca qui ed approfondisci il tema su AMH e valori di riferimento.
- Il dosaggio dell’inibina B, anch’essa prodotta dai follicoli ovarici, dosata nei primi giorni del ciclo è in relazione con il numero dei follicoli che si preparano a maturare e valori bassi sono una spia precoce di un imminente esaurimento ovarico.
Perché è essenziale conoscere la riserva ovarica di una donna?
Conoscere la riserva ovarica di una donna è un dato essenziale perché:
- Consente di capire se la paziente ha un normale patrimonio follicolare
- Consente di suggerire – un anticipo della pianificazione familiare – un timing di intervento per le tecniche di fecondazione assistita – la tecnica di fecondazione assistita preferenziale (inseminazione semplice vs fecondazione in vitro)
- Consente di individuare un idoneo protocollo terapeutico per l’induzione della crescita follicolare multipla al fine di ottimizzare la risposta ovarica.
L’importanza della valutazione
Da quanto sovraesposto emerge quindi l’importanza per una donna di far valutare la propria riserva ovarica a qualsiasi età.
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