Fertilizzazione “In Vitro” e Trasferimento in utero di Embrioni
La FIVET è stata la prima metodica di concepimento assistito messa a punto per la coppia sterile. Per alcuni anni, questa tecnica è stata sinonimo del trattamento stesso di fecondazione “in vitro”. Oggi identifica un tipo di inseminazione che viene utilizzato per la fertilizzazione, da distinguersi dalla ICSI.
Le tappe fondamentali della FIVET consistono in una stimolazione ormonale per indurre la crescita multipla dei follicoli seguita dal prelievo degli ovociti, la loro fecondazione extracorporea “in vitro” con gli spermatozoi del partner e il successivo trasferimento degli embrioni all’interno dell’utero materno.
Gli ovociti recuperati in seguito al prelievo ovocitario, sono rivestiti da un cumulo di cellule di origine follicolare che nel complesso, costituiscono il Complesso Cumulo Ovocita.
In seguito al prelievo, gli ovociti vengono mantenuti in coltura all’interno di appositi incubatori che garantiscono le condizioni ideali per la loro sopravvivenza (Temperatura, CO2, Ph, Umidità). Dopo alcune ore, gli ovociti verranno inseminati.
Gli ovociti vengono inseminati mantenendo intatto il Complesso Cumulo Ovocita e scegliendo quelli che presentano caratteristiche morfologiche di maturità (grado di espansione del cumulo).
Quando è possibile utilizzare la FIVET
Il liquido seminale per l’inseminazione viene fornito con un’eiaculazione; il seme verrà opportunamente trattato in laboratorio e utilizzato per la FIVET solo nel caso in cui presentasse parametri normali, o lievemente alterati, in quanto per poter ottenere un’elevata percentuale di fecondazione, è necessario potere selezionare dall’eiaculato un numero sufficiente di spermatozoi mobili.
Nella FIVET l’inseminazione avviene all’interno di una piccola quantità di terreno di coltura; ciascun Complesso Cumulo Ovocita prelevato viene messe a contatto con una determinata concentrazione di spermatozoi mobili e morfologicamente normali.
Le varie tappe della fecondazione (superamento delle barriere dell’ovocita, fusione con la membrana plasmatica e penetrazione all’interno dell’ovocita) avvengono spontaneamente, seppur “in vitro”. Gli ovociti inseminati vengono posti in coltura per 18-20 ore, dopo le quali viene valutata l’avvenuta fecondazione e lo sviluppo degli zigoti (ovociti che presentano i due pronuclei, di origine materna e paterna, non ancora fusi tra loro). Gli zigoti destinati al transfer vengono lasciati in coltura per altre 24-48 ore diventando embrioni di 2-8 cellule.
Messa a punto per superare alla sterilità di tipo meccanico, quando cioè vi è un impedimento all’ incontro degli ovuli e degli spermatozoi, come nei casi di sterilità tubarica, oggi si utilizza in molte altre situazioni; ad esempio quando vi è endometriosi o non sia diagnosticata chiaramente una causa o come conseguenza del fallimento delle tecniche più semplici (inseminazione intrauterina).
Le percentuali FIVET di successo raggiungono in media il 32% per ciclo ma variano secondo le cause, la durata della sterilità, l’età della paziente, i valori del liquido seminale e il tipo di stimolazione effettuata.
È possibile verificare le percentuali di ogni Centro di Fecondazione Assistita, sia pubblico sia privato, attraverso il sito dell’Istituto Superiore di Sanità.