L’inseminazione artificiale comprende una varietà di procedure riguardanti il posizionamento dei gameti maschili, adeguatamente trattati, nell’apparato genitale femminile in modo tale da facilitare l’interazione spermatozoo-ovocita e la fecondazione dell’ovocita nel corpo della donna, senza che ci sia stato un rapporto sessuale.
Inseminazione intrauterina: quando viene utilizzata
L’inseminazione intrauterina (IUI) è la tecnica di Riproduzione Medicalmente Assistita di I livello di maggior impiego e di prima scelta nelle condizioni cliniche caratterizzate da:
Cause di sterilità del partner femminile
- Infertilità idiopatica (da causa non nota);
- Fattore cervicale da presenza di muco cervicale ostile;
- Endometriosi minima (I-II stadio della classificazione di American Fertility Society) e severa (III-IV della classificazione di American Fertility Society) in casi selezionati ed in particolare dopo trattamento chirurgico conservativo;
- Fattore immunologico da presenza di anticorpi anti-spermatozoo;
- Impossibilità di ottenere una gravidanza dopo ripetuti tentativi di rapporti mirati con induzione dell’ovulazione.
Cause di sterilità del partner maschile
- Infertilità da fattore maschile di grado lieve – moderato per riduzione di numero, motilità o morfologia degli spermatozoi (oligo-asteno-terato-spermia);
- Alterazione dell’eiaculazione di natura anatomica (es. ipospadia), neurologica (es. lesioni del midollo spinale, sclerosi multipla) e psicologica.
Cause di sterilità di coppia
- Patologie sessuali o coitali che rendono difficoltoso o impossibile il rapporto sessuale;
- Coppie siero-discordanti, ad es. per infezione da HIV.
- Condizioni essenziali all’esecuzione dell’inseminazione intrauterina sono rappresentate da: pervietà tubarica bilaterale, assenza di patologie uterine intracavitarie (malformazioni, miomi, polipi endometriali), assenza di infezione nel tratto genitale femminile e maschile e numero adeguato di spermatozoi (almeno 1 milione di spermatozoi mobili progressivamente dopo test di capacitazione).
La tecnica dell’inseminazione intrauterina (IUI) prevede le seguenti fasi:
- Monitoraggio ecografico ed ormonale della crescita follicolare durante un ciclo spontaneo o in corso di terapia ormonale di induzione dell’attività ovarica;
- Induzione dell’ovulazione con gonadotropina corionica umana (hCG) quando il follicolo dominante (ciclo spontaneo) o due/tre follicoli (terapia ormonale di induzione dell’attività ovarica con gonadotropine o clomifene citrato) hanno raggiunto le dimensioni di circa 18 mm;
- Preparazione “capacitazione” del liquido seminale, volta a concentrare gli spermatozoi mobili in un piccolo volume, il giorno dell’inseminazione;
- Dopo circa 36-40 ore dall’induzione dell’ovulazione si deposita nella cavità uterina, mediante una sottile cannula dedicata che attraversa il collo dell’utero, di una modesta quantità (0,3–0,5 ml) di liquido seminale adeguatamente trattato.
La tecnica IUI è quindi molto semplice e non prevede manovre dolorose; dopo aver eseguito l’inseminazione la donna rimane in posizione supina per qualche minuto e poi può riprendere le sue normali attività; il test di gravidanza va effettuato 14 giorni dopo l’inseminazione intrauterina.
Inseminazione intrauterina: tassi di gravidanza e fattori d’influenza
Il tasso di gravidanza per tentativo è stimato pari al 12-15% per tentativo in donne di età inferiore ai 35 e tende progressivamente a ridursi all’aumentare dell’età della donna sino ad annullarsi completamente dopo i 44 anni.
I fattori che influenzano l’esito della IUI sono rappresentati nella coppia da età della donna, durata e causa dell’infertilità, nell’ambito della tecnica da modalità di capacitazione del liquido seminale e protocollo di terapia ormonale. Dalla letteratura scientifica emerge che la probabilità di gravidanza aumenta e raggiunge il plateau entro il 4° ciclo di trattamento per poi rimanere invariata per cicli successivi, oltre il quale è raccomandato procedere con tecniche di fecondazione in vitro.
Questa tecnica, pur semplice nell’esecuzione, non appare esente da complicanze quali gravidanza multipla (10-12%) nei casi in cui più di tre follicoli raggiungono la maturazione soprattutto in una donna di giovane età e Sindrome da iperstimolazione ovarica; per tale motivo, la terapia ormonale deve essere sempre attentamente seguita da uno specialista esperto ed è assolutamente sconsigliabile assumere induttori dell’ovulazione senza controllo ecografico ed ormonale.
La IUI, pur presentando risultati statisticamente inferiori in termini di gravidanze per ciclo di trattamento rispetto alle tecniche di fecondazione in vitro, offre i vantaggi di essere una tecnica semplice, poco invasiva con conseguente ridotto disagio psicologico e buona compliance, che richiede terapie di stimolazione dell’attività ovarica meno impegnative.