Gli ultimi decenni hanno visto un notevole sviluppo nel campo della biologia della riproduzione umana e delle tecniche volte al superamento dei problemi di infertilità di coppia.
Da questo punto di vista, in un centro di PMA è di fondamentale importanza la figura professionale dell’embriologo clinico.
Secondo il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), l’embriologo clinico è colui che, in seguito all’ottenimento di una laurea magistrale in Biologia (LM-6) e/o Lauree equiparate, e attraverso specifiche certificazioni, abbia acquisito conoscenze nell’ambito della biologia della riproduzione umana e abilità tecniche utili all’esecuzione delle metodiche richieste in un Laboratorio di PMA.
Nel 2018 la SIERR, come definito e richiesto nel “Documento per la definizione del profilo professionale dell’embriologo clinico della Società Italiana Embriologia Riproduzione e Ricerca”, ha inquadrato la posizione di questa figura professionale andando a sottolineare che la qualifica di Embriologo Clinico può essere assunta da un Biologo dopo aver effettuato un determinato numero di tecniche di I e II livello e aver acquisito un’esperienza di almeno 2 anni in un centro di Procreazione Medicalmente Assistita.
Il percorso appena descritto delinea il profilo dell’embriologo clinico nelle strutture private.
E nella Sanità Pubblica?
Il percorso formativo professionalizzante di un embriologo clinico, nell’ambito della sanità pubblica, è ancora in pieno dibattito. In passato in Italia non esisteva una specializzazione in embriologia clinica. Il training scientifico e pratico di questi professionisti si basava sulla frequentazione di corsi di perfezionamento o master universitari che permettevano di lavorare solo in centri privati.
L’acquisizione di questi titoli, seppur permettesse una corretta formazione, non era sufficiente per l’inserimento nelle strutture ospedaliere, dove anche oggi è obbligatorio un titolo di specializzazione.
Ciò comportava che, i centri pubblici di PMA in Italia utilizzassero per il loro funzionamento embriologi clinici a contratto o professionisti con specializzazioni in aree diverse.
Solo dal 2021 la Società Italiana di Genetica Medica ha accolto la proposta dell’Ordine Nazionale dei Biologi di inserire il percorso di formazione specialistica per l’Embriologia clinica e la Procreazione Medicalmente Assistita all’interno della Scuola di Specializzazione di Genetica Medica, aprendo l’accesso ai concorsi pubblici a personale più qualificato.
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